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Il 30 dicembre del 1989, il cinema Universale chiudeva definitivamente i battenti, dopo la proiezione dell’ultimo film in programma, «Tarzoon la vergogna della giungla». Se lo ricorda bene Alessio Papini, l’ultimo proiezionista, che ha tirato giù il bandone quella sera. È stato proprio il Papini, insieme ad altri «compagni di avventura», che come lui hanno vissuto la storia di un cinema di periferia, nel quartiere del Pignone, divenuto negli anni ’70/80 d’essai grazie all’intuizione di Giancarlo Pellegrini, storico programmista, a «riaprire le porte» della memoria di quel luogo passato alla storia come una specie di raccolta di leggende metropolitane: la vespa in sala, il fumo denso delle canne, i commenti, le retate della polizia. Al Circolo Rondinella del Torrino, Matteo Poggi e l’Associazione Navicellai hanno restituito la parola ai protagonisti di questo cinema, per sottrarlo alle sue leggende e riconsegnarlo alle sue storie, quelle reali, in un momento in cui si è tornati a parlare di questo cinema, a seguito dell’uscita nelle sale del film di Federico Micali. Nicola Bina ha rivissuto il suo lavoro come proiezionista dal 1984 al 1988, passando poi il testimone ad Alessio Papini e a Giancarlo Pellegrini, con le sue locandine colorate di cui tappezzava le bacheche delle università, portando al cinema tanti giovani studenti, tra cui Luigi Nepi, docente di critica cinematografica presso l’università di Firenze, che proprio all’Universale ha capito che la sua strada non era studiare legge ma cinema. È stata poi la volta di Andrea Bargioni, nipote del piccolo/grande fotoreporter Cesare Red Giorgetti, autore dell’unica foto dell’interno dell’Universale, tanto vista sui giornali e sul web. Grandi assenti il buttafuori Romanone e la cassiera Graziella per motivi di salute, che sono stati ricordati dai loro colleghi e da chi li ha conosciuti in qualità di spettatori e si è preso anche qualche scappellotto dal primo e «rospata» dalla seconda, piccola di statura ma tosta «che se non voleva far entrare qualcuno non c’era verso che cambiasse idea». Una serata voluta da Matteo Poggi — autore nel 2001 del libro «Breve Storia del Cinema Universale» e nel 2008 del documentario «Cinema Universale d’essai» con la regia di Micali, seguiti poi nel 2013 dal libro «Spoon river dell’Universale» — che ha voluto far conoscere le persone che hanno fatto dell’Universale quel luogo di cui molti oggi parlano. E che sono state per lui fonti preziosissime nella ricostruzione delle storie legate a questo cinema indimenticabile.

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Ph Alessio Quadri