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Lo scorso mese di agosto, la mia amica Costanza Bernardi mi invitò sul set del nuovo film di Alessandro Paci. Erano i primi ciak e il titolo non era ancora stato deciso. In un clima allegro e simpatico, attori e comparse si divertivano a raccontare barzellette, senza seguire un copione preciso. Dirà poi, Alessandro Paci, che “questo film è l’unico la cui sceneggiatura è stata scritta dopo averlo girato, solo per esigenze di SIAE”. Circa nove mesi dopo, il 29 aprile, ho avuto il privilegio di assistere all’anteprima nazionale di “Non ci resta che ridere” insieme agli attori e allo staff al cinema Principe di Firenze, e ho ritrovato la stessa voglia di divertirsi senza prendersi troppo sul serio del Paci e di tutti quelli che hanno partecipato al suo film, un film in cui si ride…tanto. Ci sono i due carabinieri Gaetano Gennai e Kagliostro, c’è il medico improbabile Massimiliano Galligani, i due preti ancora più improbabili don Emiliano (Buttaroni) e don Raul (Guidotti), alle prese la “suorina” Ilaria Filipponi; c’è la bellissima  e brava Benedetta Rossi che usa tutte le sue armi seduttive con un Paci più interessato alle partite di calcio che a lei, e uno strepitoso Massimo Ceccherini “Ceccù” con i suoi dodici Followers.  Una carrellata di personaggi più o meno noti, tra cui anche il grande Sergio Forconi, personaggi che si ripetono, tessendo fili che uniscono 90 minuti di piccole storie tutte da ridere. E Giacomo Carolei corre… e corre, fino alla fine del film.